Pensioni: tutti i modi per uscire dal lavoro prima del 2020
A partire dal 2020, per chi ha almeno 58 anni d’età, ci sono dodici possibilità per lasciare il lavoro ed accedere alla Pensione. Andiamo a vedere insieme quali sono le possibilità e le modalità di accesso alla Pensione.
- Quota 100 per i lavoratori dipendenti nel settore privato
Rimane confermata anche per il 2020 la Quota 100, ossia la Pensione Anticipata attraverso la Quota 100 (62 anni d’età congiuntamente a 38 anni di contributi versati). Per questa tipologia di Pensione sono previste le finestre mobili di uscita ogni tre mesi. Accedere alla Quota 100 significa anticipare la Pensione di 2 anni e mezzo rispetto alla prima uscita utile. Ricordiamo che chi accede a questa misura previdenziale, non può cumulare altri redditi da lavoro fino ai 67 anni d’età. L’unica eccezione rimane i redditi derivanti da lavoro occasionale ma entro il limite dei 5mila Euro l’anno.
- Quota 100 per i lavoratori dipendenti nel settore pubblico
Rimane confermata anche per il 2020 la Quota 100 per i dipendenti pubblici. Potranno avere accesso a questa misura previdenziale solamente gli statali che avranno maturati i requisiti per la Quota 100 (62 anni d’età congiuntamente a 38 anni di contributi versati) entro la data di entrata in vigore del decreto. Per chi invece matura i requisiti dopo, conseguiranno il diritto alla Pensione attraverso la Quota 100 dopo sei mesi.
- Opzione Donna
Confermata anche l’Opzione Donna per il 2020, ossia la possibilità per le lavoratrici donne di andare in Pensione a 58 anni d’età congiuntamente a 35 anni di contributi versati per le lavoratrici dipendenti, 59 anni d’età congiuntamente a 35 anni di contributi versati per le lavoratrici autonome. La possibilità di accedere alla Pensione anticipata attraverso l’Opzione Donna è fattibile ma solo se si opta per il calcolo contributivo (chi ha versato più contributi avrà un assegno pensionistico più alto). Non è prevista l’Opzione Donna per le lavoratrici coinvolte in piani di isopensione.
- Ape volontario e aziendale
Un’altra possibilità per accedere alla Pensione nel 2020 riguarda l’Ape volontario e aziendale, ossia quando è il Datore di Lavoro che provvede, senza alcun accordo sindacale, a versare al dipendente un assegno “ponte” (alimentato con un prestito che sarà poi restituito con rate ventennali trattenuti sulla futura Pensione) per un massimo di 43 mesi prima della Pensione di Vecchiaia. L’Ape volontario e aziendale può essere richiesto dai dipendenti con almeno 63 anni d’età congiuntamente a 20 anni di contributi versati e che siano lontani dalla Pensione di Vecchiaia per 3 anni e 7 mesi.
- Ape sociale
L’Ape sociale è stato confermato e prorogato anche per il 2020 e riguarda la possibilità di avere un prestito “ponte” finanziato in questo caso dallo Stato per conseguire la Pensione di Vecchiaia. Possono accedere all’Ape sociale i disoccupati da almeno tre mesi e con 30 anni di contributi versati, i lavoratori che assistono familiari disabili di primo grado con disabilità grave da almeno 6 mesi e con 30 anni di contributi versati, i lavoratori con disabilità uguale o superiore al 74% e con 30 anni di contributi versati, i lavoratori dipendenti che hanno svolto un lavoro pesante per almeno sei anni negli ultimi sette e con 36 anni di contributi. A tutti questi lavoratori, per accedere all’Ape sociale, devono essere lontani dalla Pensione di Vecchiaia di almeno 3 anni.
- Lavoratori impiegati in attività usuranti
I lavoratori impiegati in attività considerate usuranti, circa 6mila, possono beneficiare della Pensione Anticipata con quota 97,6 con almeno 61 anni 7 mesi e 35 anni di contributi versati.
- Lavoratori precoci
I lavoratori considerati precoci sono i lavoratori che svolgono attività particolarmente faticose, i care givers, gli invalidi civili almeno al 74%, e i disoccupati senza la Naspi. Loro possono accedere alla Pensione con 41 anni di contributi e con il sistema misto o retributivo. La prestazione pensionistica viene emessa a distanza di tre mesi dal conseguimento dei requisiti.
- Lavoratori impiegati in attività gravose
I lavoratori impiegati in attività considerate gravose possono accedere alla Pensione Anticipata con 66 anni e 7 mesi d’età oppure 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
- Isopensione
L’isopensione è dedicata esclusivamente ai lavoratori di aziende con più di 15 dipendenti e consiste in un accordo di esodo con prepensionamento a carico dell’azienda. Pertanto, con l’isopensione, il lavoratore che smette di lavorare, percepisce un assegno mensile pagato dall’ex Datore di Lavoro fino al conseguimento dei requisiti per la Pensione di Vecchiaia.
- Pensione Anticipata con la Legge Fornero
La Pensione Anticipata con la Legge Fornero è prevista per i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti contributivi e anagrafici per terminare l’attività lavorativa nella gestione di riferimento e con il sistema misto, ossia 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne.
- Cumulo dei contributi
Il cumulo dei contributi riguarda i lavoratori che hanno lavorato prestato la loro attività lavorativa in più gestioni, circa 50mila lavoratori. Il cumulo dei contributi permette di ottenere un unico assegno previdenziale.
- Pensione di Vecchiaia a 67 anni
I requisiti per la Pensione di Vecchiaia sono 67 anni d’età e almeno 20 anni di contributi versati. La Pensione di Vecchiaia viene erogata il mese dopo il conseguimento del requisito anagrafico (67 anni). Nel caso in cui si arrivi ai 67 anni ma non ci sia il requisito contributivo, la Pensione di Vecchiaia verrà erogata quando si andrà a perfezionare il requisito contributivo (20 anni di contributi versati).